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Pagelle Abbatiche!
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- Scritto da Sara
Pagelle un po’ diverse per questa occasione speciale, che assomiglieranno più ad un racconto, quindi comincerei subito con i voti.
A tutti i partecipanti dell’Abbots Way e con “tutti” intendo davvero tutti, anche chi ha accompagnato, seguito, trepidato, sostenuto, incitato, sofferto, gioito assieme a chi era con un pettorale sul percorso, và un 10 e lode pieno. E un immenso grazie a tutti voi: alle mie compagne di squadra Barbara, Caterina, Elisa, Michela, Patrizia, ai mie compagni di frazione Alessio, Paolo, Simone, a tutti gli altri frazionisti Giordano, Massimiliano, Domenico, Matteo, Silvio, Davide, Luca, Pietro, a chi ha fatto tutti i 125 km di fila Davide, Jacopo, Marco, a chi ci ha provato ed è stato grandissimo ugualmente e adesso è un po’ più forte di prima Fabrizio e a chi ci ha accompagnato in ogni istante Alice, Annalisa, Daniele, PierLuigi e la nostra fotografa Sara. Non potevo incontrare persone migliori con cui condividere questa esperienza meravigliosa!
Ma il voto più alto, se ne esistesse uno sopra al 10 e lode e il GRAZIE più sentito và a quelle due persone che un giorno mi hanno detto: “abbiamo questo sogno…accompagnaci”.
Bruno e Riccardo vi ringrazio per i mesi passati a costruire quello che da sogno è diventata realtà, vi ringrazio per la vostra caparbietà, il vostro entusiasmo, la vostra precisione e per la scintilla di follia che ho visto nel vostro sguardo.
Grazie per i vostri 125 km, ci tenevo tanto che andasse tutto bene e che portaste a casa un magnifico ricordo! Quando ci siamo incontrati a Farini ho realizzato che ormai era fatta, sentivo che eravate forti e l'arrivo ormai una meta vicina e lì ho anche realizzato che quando vi avrei visti tagliare il traguardo per me sarebbe stata un'emozione forte.
Insomma Bruno e Riccardo avete già passato l’anno e siete promossi a pieni voti, ora non vi resta che godervi le vacanze estive!
37° Tor de Gargantua
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- Scritto da Sara
Domenica 19 maggio l’urlo “Arcigni” risuonava anche in Valle d’Aosta!
Infatti, l’arcigna Sara Nucera era presente alla partenza della 37° edizione del Tor del Gargantua, gara di corsa in montagna in percorso misto, organizzata dalla Proloco di Gressan (Aosta) e dagli amici Alberto Boldrini e Mauro Vierin.
Immerso nel verde, passando tra i tipici paesi alpini, incorniciati tra le montagne e i vari castelli valdostani, il percorso di 10 km per gli adulti prende il via presso l’area sportiva di Gressan, per arrivare ai piedi della temuta scalata della “morena di Gargantua”, attraversando così questa magnifica riserva naturale protetta.
La gara è stata in forse fino alla sera prima della partenza: le avverse condizioni metereologiche con le piogge incessanti e le abbondanti nevicate nei paesi limitrofi, potevano rendere pericoloso il passaggio sulla cresta della morena. Ma fortunatamente agli organizzatori è bastato ritardare la partenza. Alle 10 è tutto pronto, indossiamo i pettorali...visto che siamo in montagna si gareggia con le classiche pettorine da sci..pronti via e alla fine abbiamo tagliato il traguardo con il sole.
Fornacione Night Trail
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- Scritto da Ale Bonanini
Non tutte le ciambelle vengono con il buco, e neanche tutti i trail. Intendiamoci il Fornacione Night Trail è una bellissima corsa a coppie organizzata molto bene, le indicazioni lungo il percorso sono chiare, sarebbe praticamente impossibile perdersi a meno che qualcuno (mi auguro di tutto cuore involontariamente) non faccia sparire qualche bandierina lungo il percorso. Partiamo con ordine (o almeno ci provo).
Io e Davide siamo al km 15, stiamo procedendo lungo una discesa che ci porterà ad affrontare l'ultima salita della corsa, quando mi arriva una telefonata, è Barbara che molto preoccupata mi dice: "Ale ci siamo persi....". Panico.
Come una volta....
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- Scritto da Jacopo Borniotto
Quando sono a San Remo, per lavoro, mi piace andare a prendere il gelato da Grom. Ho avuto la fortuna di conoscere uno dei due fondatori, Federico Grom, ed apprezzare la “rivoluzionaria” idea di questa gelateria (Da Torino, a New York, a Tokio): fare il gelato “come lo si faceva una volta”. Piacere di bimbo nel vedersi arrivare il cono con “Crema-come-una-volta”. Ricordi che affiorano. Non di gelati, ma di corsa: della Abbots. Notte buia e nera, e fango, e salita. L’alba. La fatica. L’arrivo: con tanti Arcigni pronti ad aspettarci dopo 28 ore di gara. Crema. Come una volta. Ho ripreso mercoledì dopo l’arrivo a ricorrere. E forse ho ricorso come-una-volta. Non mi piaceva correre. Poi ho cominciato. E forse ho risentito le stesse sensazione che avevo tanti anni fa. Come una volta. Non mi preoccupano i tempi che devo tenere, i km che devo fare. Calze di spugna, non calzini tecnici. Maglia Ragno cotone e lana, perché quella solo di lana ti pizzica. Felpa. Nessuna maglia tecnica. Nessun ritrovato tecnologico. Io ed un paio di Mizuno. Io e la strada che dovevo percorrere. Non avrei mai immaginato che sarebbe finita a Bobbio, a fianco di una abbazia vecchia di 1400 anni. Ieri sera a cercare un sentiero nuovo, perdendomi con i colleghi della Canottieri. Le stesse sensazioni, come una volta. Correre tanto per correre. Correre perché mi fa star bene e mi fa sentire il fiatone in salita.
18° Marcia di Chiavari
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- Scritto da Simone Covre
I monti che si affacciano sul mare, spesso tra i due non ci sono più di dieci minuti a piedi, un paesaggio che per noi Liguri sembra normalissimo. Chiavari è una delle tante città, paesi, borghi di questa regione che permette in poco più di undici chilometri di corsa di respirare l'odore del mare un attimo prima di trovarsi davanti ad un ulivo sopra una collina. Come tutti gli anni questa corsa non ha deluso le aspettative "rovinate", solo in piccola parte, dalle scalinate che riportano verso il centro di Chiavari rese particolarmente pericolose dalla pioggia.
Ben dodici Arcigni si sono ritrovati alla pertenza di questa bella gara, meno del solito, poichè altri docici erano ancora in coma dopo il trail in notturna della sera prima, ma sufficienti per guadagnare il premio come terzo gruppo più numeroso. Da notare che la delegazione era completamente al maschile, sembra strano ma le ragazze di questo gruppo preferiscono rotolarsi nel fango e perdersi nei boschi di notte ;)
Niente da dire su i piazzamenti, ormai gli Arcigni non tradiscono e riescono sempre a portare a termine le gare con i tempi che si erano prefissati, in particolare Khalid Gaout continua la sua serie positiva e si piazza ben quinto e primo di categoria, che sia salita, discesa o pianura non delude mai. Merita una una citazione particolare Roberto Ismari che conclude la sua prima gara ufficiale con la divisa arcigna con il tempo di 1:29:20 dando oltre venti minuti di distacco agli ultimi arrivati, complimenti!